Con la domanda finale mettiamo al centro il vero succo di tutto il discorso: quanti hanno davvero capito la situazione ambientale? Siamo dentro una vera emergenza… il clima del nostro pianeta sta mandando segnali terrificanti. Il rock classico strizza l’occhio a dettagli futuristici plana in un brano politico e sociale come “Green Power”. Sono gli OVERCARDANO formazione che torna sulle scene con un nuovo singolo del tutto proiettato a gridare (a suo modo) l’allarme sulla dovuta attenzione ad un problema messo troppo da parte. Ecco la nostra intervista…

Un nuovo singolo… sarà questa la linea del nuovo disco?
Noi di OVERCARDANO abbiamo estrazione musicali diversa e in Overcardano ognuno di noi mette in campo le proprie esperienze e i propri gusti musicali senza compromessi o mezze misure con l’intento dichiarato di fonderli in maniera coerente e moderna, creando un sound che si potrebbe descrivere usando la definizione “Rock and Synth”, con influenze Pop. Nei nostri pezzi troverai sempre una chitarra rock e accanto sempre una ricerca di suoni di sintetizzatori, Il tutto tenuto insieme dalla sezione rimica di basso e batteria Questo cocktail deriva dalle nostre influenze musicali. Maurizio Cardaci è un “Beatlesiano di ferro” con varie digressioni verso Dylan, The band e Van Morrison; Gianluca Meloni nei diversi periodi della sua vita ha subito diverse influenze dal rock dei Led Zeppelin e dei Pink Floyd, al soul di Steve Wonder e Bruno Mars, per passare poi alla fusion di Jhon Scofield fino alla musica elettronica di Brian Eno.
Sia i singoli che l’eventuale ulteriore disco seguiranno necessariamente questa linea.

Parlando di produzione? Come nasce questo nuovo suono degli Overcardano?
Quando si tratta di comporre noi ci concentriamo “su noi stessi”. Noi pensiamo che l’ispirazione provenga da dentro di noi e quindi cerchiano attraverso la musica di far uscire le sensazioni, le paure o le speranze che abbiamo dentro. Inoltre, per quanto strano possa sembrare detto da chi fa musica, noi pensiamo che dire “ho composto una canzone oppure “ho scritto un testo” non sia completamente vero. Nelle composizioni a noi è sempre sembrato di “andare a cercare” qualcosa che già esiste, che è già stato creato e che deve solamente essere “portato sulla terra”. Si tratta di una sorta di “scrittura medianica” cioè non siamo noi a scrivere la canzone ma è la canzone stessa che si manifesta attraverso di noi.
Per quanto riguarda poi più strettamente il processo di arrangiamento e di definizione dei suoni per OVERCARDANO avviene sempre che “la prima versione del brano è sempre diversissima da quella finale”. Questo perché il brano è la risultante delle nostre due personalità musicali che sono diversissime. In questo caso la diversità per noi è un valore aggiunto perché consente al brano di raggiungere una forma, che senza l’apporto di sensibilità musicali così diverse, sarebbe difficile da traguardare.

E dal vivo? Come portate in scena il manifesto ambientalista?
Suonare dal vivo è uno degli obiettivi principali di OVERARDANO. E molto probabilmente utilizzeremo questo periodo estivo per metter in piedi il progetto “live”-
Suonare dal vivo credo sia per un musicista la cosa più bella in assoluto. Lo scambio di emozioni con chi ti ascolta, stare al centro del palco a cantare le tue canzoni e magari sentire il pubblico che canta con te scandendo a memoria le parole delle tue canzoni credo sia l’esperienza più gratificante che ci sia. Noi del gruppo OVERCARDANO veniamo tutti da anni di concerti dal vivo ed è quindi ovvio che suonare dal vivo sia per noi un obiettivo primario.
Riguardo questo brano GREEN POWER noi abbiamo lavorato su u video che possa rendere ancora più esplicito il messaggio ed eventualmente suonando dal vivo questo video sarà di sfondo alla band che suona.

Questa vostra (che poi dovrebbe essere di tutti) protesta ha anche altre derive o resta confinato solo nella musica?
Noi lavoriamo con la musica e di conseguenza la musica è il nostro canale di attivazione o ispirazione di ogni nostra iniziativa. Ma in realtà noi stessi ci siamo chiesti cosa potesse fare una semplice canzone di fronte ad un problema di questa enorme portata?
Questa è la domanda che ci siamo posti come gruppo musicale Overcardano.
Può avere senso parlare del tema del clima che sembra essere conosciuto da tutti ma su cui nessuno di noi in realtà sembra fare realmente qualcosa?
La musica può fare una cosa sola ma importante: può fare da “megafono” facendo arrivare il messaggio ad un numero sempre maggior di persone attraverso il piacere che da l’ascoltare musica. Anche e soprattutto a tutti quelli che pensano che questo tema non li riguardi.
Un po’ come la “canzone del Maggio” di De André in cui parlava di coloro che di fronte alle rivendicazioni di quegli anni “giravano la testa dall’altra parte” ma che invece De Andre considerava “lo stesso tutti coinvolti”. Ecco sul tema del clima siamo davvero “tutti coinvolti”, è una cosa che ci riguarda davvero molto da vicino. Nessuno si senta escluso. Soprattutto perché sembra che la gravità della situazione non sia realmente percepita. Si tutti conoscono il tema ma quanti hanno capito la gravità della situazione?

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