Un intrigante gioco organizzato a Roma per promuovere l’uscita del romanzo “Ballo in fa minore”

La scrittrice di romanzi gialli Marta Brioschi, in occasione dell’uscita del suo nuovo libro “Ballo in fa minore”, ha organizzato un gioco interessante e coinvolgente, che farà immedesimare il pubblico in una cena con delitto nei ruggenti anni Venti. L’evento è in collaborazione con “Mystery, il gioco delitto”.

Come mai hai deciso di organizzare un evento del genere per promuovere l’uscita del tuo nuovo romanzo?

Questa domanda mi ricorda che nell’immaginario collettivo si ha questa idea molto romantica dello scrittore come qualcuno che vive una vita piuttosto ritirata e poco votata alla socialità, concentrandosi quasi unicamente sulle sue ricerche, oltre che sulla scrittura. Forse esiste, anzi esisterà di certo, anche questo tipo di scrittore-eremita, ma in un mondo interconnesso e condizionato (anche troppo) dai “social”, per un autore contemporaneo nonché “emergente” come me è difficile occuparsi solo di ciò che sa fare meglio e qualche puntatina al di fuori della propria zona di confort per promuovere il proprio “prodotto” lo deve pur fare, ogni tanto. Dunque, a me, che sono ben lungi dal conoscere come dovrei gli strumenti social, piace sperimentare anche strade alternative, soprattutto quelle che prevedono il contatto umano. Inoltre, mi piacciono i giochi e amando i gialli… cosa potrebbe esserci di meglio di un “gioco-delitto”? Ho partecipato alle prime “cene con delitto” ormai parecchio tempo fa – la primissima in Inghilterra negli anni Ottanta – quando erano una novità e le compagnie di attori che le proponevano erano poche e ben formate, poi nel tempo mi sono disamorata del genere perché divenuto ormai dozzinale come una recita nei villaggi turistici. Oggi conosco solo una società che propone prodotti di altissima qualità ambientati in ville stupende, o in musei. Si tratta di esperienze immersive e coinvolgenti, dove però i partecipanti restano comunque solo degli osservatori chiamati a formulare delle ipotesi su un caso d’omicidio, come si trattasse di un Cluedo in 4D. Poi, una decina di anni fa, per caso, ho scoperto dei geni, permettetemi l’iperbole, che propongono copioni di gioco scaricabili on-line. Anno dopo anno hanno aggiunto nuove storie, giocabili con un numero variabile di partecipanti ovunque si decida di giocare. Con questi copioni, si ricevono anche le schede di ogni partecipante e sono appunto gli stessi partecipanti al gioco, e non più degli attori protagonisti, a “recitare” mentre indagano sui fatti ed è sempre uno dei partecipanti a indossare i panni del colpevole con lo scopo di sviare le indagini. Ovviamente il tutto nel rispetto di poche ma ben formulate regole di gioco.

Ho giocato con partecipanti diversi a un paio di queste storie e devo dire che il divertimento è assicurato anche perché, per rendere più coinvolgente il gioco, viene chiesto ai partecipanti di vestirsi in modo consono al personaggio che s’interpreta, con risultati a volte davvero sorprendenti!

L’evento di settembre è un esperimento volto a tracciare nuove strade per la promozione dei miei libri, ma anche e soprattutto un mezzo per interagire direttamente con il mio pubblico in un contesto diverso da quelli istituzionali.

Hai già partecipato ad una cena con delitto? Se sì, cosa ti ha affascinato dell’esperienza?

Come dicevo prima, sì. Mi ha affascinato principalmente la possibilità di far vivere una storia, darle in qualche modo maggiore profondità, assegnando un volto e un corpo ai personaggi con cui potersi confrontare, seppur nella finzione, intrecciando con loro un dialogo reale.

Credi che l’organizzazione di questo gioco sia un buon modo per interagire con il tuo pubblico?

Assolutamente sì, diversamente non avrei scelto questa formula. Inoltre, c’è un altro aspetto che trovo importante, nella scelta che ho fatto: la mia cifra stilistica è la capacità di rendere totalmente immersiva la lettura dei miei libri e se l’immersività dell’esperienza di lettura è la mia caratteristica distintiva, perché non scegliere allora un’esperienza di gioco immersiva, per proporre i miei libri?

Hai intenzione di organizzare altri eventi del genere?

Sicuramente sì, se otterrò il risultato che mi aspetto e ho già in mente anche copione, location e città. Spoiler: da Roma ci sposteremo a una città del nord d’Italia.

 

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