Il grunge degli Aneurisma, formazione abruzzese reduce da un disco come “Inside my Rage” e che oggi cambia pelle e moniker: diventano Mazma Rill (in riferimento ad antiche tradizioni della loro terra) e trasformano l’acido e la distorsione in vellutate melodie anche dipinte di archi in una ballata dal retrogusto nostalgico. Esce “Blow a Kiss” con il bellissimo video del maestro Giovanni Bufalini. E noi come sempre accendiamo una luce verso questa trasformazione…

Il grunge prende altre forme. Ha una ragione tutto questo?
Ciao a tutti. Sinceramente “Grunge” è una forma che descrive solo in parte il nostro sound. Ci sono tante sfumature e influenze nel nostro modo di suonare che vanno oltre il “Grunge”. Un esempio è il nostro ultimo singolo “Blow a Kiss” dove abbiamo mostrato un lato diverso del nostro stile musicale. Tutto questo ovviamente ha una ragione e ci sono diversi motivi. Principalmente c’è una naturale evoluzione artistica della band e la curiosità di sperimentare sonorità differenti rispetto al passato.

Pensate arrivino altre cose ancora per il vostro suono?
Il nostro suono è sicuramente il risultato dei tanti generi che ci hanno influenzato e delle tante musiche che abbiamo ascoltato nel corso degli anni. Nel tempo il nostro suono ha subito una notevole evoluzione, come è normale che sia, ed il nostro repertorio, attualmente, presenta brani più complessi e strutturati con influenze che vanno dalla psichedelia alla musica elettronica. Nel prossimo album ci saranno molte novità rispetto a quello che abbiamo prodotto in passato.

E questo titolo? Un rimando anche a Dylan…
Il titolo è attinente ad un evento tragico ma, allo stesso tempo, romantico, che ci ha segnati profondamente. La canzone parla di un saluto di addio utilizzando il più semplice dei gesti: un dolce bacio soffiato. Sinceramente non siamo dei grandi ascoltatori della discografia di Dylan ma lui rappresenta uno dei musicisti più importanti del ‘900. Alcuni suoi album sono entrati di diritto nella storia musicale del rock e del folk.

Parliamo del video: Giovanni Bufalini in che modo ha codificato la canzone?
Nel video la natura è la vera protagonista. Vasti paesaggi nevosi, riprese di aree molto ampie che vanno in contrasto con immagini e figure infinitamente piccole, come a sottolineare la piccolezza dell’uomo e l’impossibilità di comprendere gli eventi naturali di questo mondo che ci travolgono. Giovanni è un grande professionista e il suo stile ha dato un grande contributo alla canzone.

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