Settimane nevralgiche quelle di Sanremo per tutti gli artisti e non solo. Il singolo del cantautore campano Nello Fiorillo, come tantissimi, si è visto escludere dalla Kermesse e la sua risposta è stata proprio la pubblicazione di questa canzone, “Poveri eroi”, nella settimana che preparava l’arrivo del Festival. E ce la canta con Dama, la regina italiana della bachata. Un pop leggero ma denso di quella combattiva voglia di dimostrare e di difendere l’esistenza artistica contro un sistema di potenti…

Un duo eclettico come dice la presentazione: come si forma? Che storia c’è dietro?
La fortuna è stata che sia io che Dama avessimo due manager Calabresi (Gabriele Schifanella, Rosanna Urso) amici di vecchiata data, e da li è nata la proposta di Gabriele, che ho subito accolto con piacere .

Il pop italiano come in questo caso ha grandi classicismi da rispettare. L’innovazione secondo te? Dove trovarla? In cosa?
Sai spesso l’innovazione in un periodo di loop ripetuti nelle radio, stà nel ritornare alla nostra bella melodia della musica leggera, ed io nel mio piccolo nelle mie canzoni cerco sempre di ricordarla.

La napoletanità dov’è presente in questo brano? Una cultura così preziosa, in qualche modo l’hai conservata dentro questa canzone?
Il mio essere Napoletano è sempre presente, anche quando canto in italiano, cerco anche nella scrittura di usare un linguaggio che possa arrivare facilmente a tutti senza risultare mai banale.

E ti chiederei lo stesso per la bachata…
Forse è l’ingrediente meno presente, almeno in questo brano ho cercato di mostrare Dama in un brano “diverso” dal suo repertorio, anche perchè credo che lei possa davvero cantare ogni cosa con la sua voce, in futuro pero vorrei invertire le parti..chissà.

Un brano contro Sanremo o contro lo showbiz in generale? Tu che rapporto hai con il sistema?
Purtroppo non si hanno rapporti col sistema, o sei fortunato e ne fai parte o sei fuori, fuori da tutto purtroppo. Questo è uno dei tanti problemi del sistema discografico nostrano, sotto i riflettori solo coloro che fanno parte di una lobby o meno, quando magari ci sono migliaia di artisti e progetti molto più interessanti ma non cosi simpatici ne appetibili al sistema. Sarebbe bello un giorno, che si potesse dare lo stesso spazio ad ogni artista della penisola. Sogno?

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