“Saffosonie – Cantando liriche di Saffo” è un’opera affascinante e profondamente suggestiva, frutto della sensibilità e dell’eclettismo artistico di Anna Jencek. L’album, nato dall’invito di Stefano Bollani a completare il lavoro iniziato nel programma “Via dei Matti n. 0”, si distingue per la sua capacità di unire la musica contemporanea con la poesia antica, creando un ponte unico tra il passato e il presente. Le liriche di Saffo, tradotte da Salvatore Quasimodo, sono interpretate e musicate da Anna Jencek con una delicatezza (e oserei dire anche antichità), con una profondità quasi silenziosa tali da catturare quell’essenza stessa che ritroveremmo nei versi dell’antica poetessa greca. Accompagnata dalla maestria strumentale di Flavio Minardo e altri musicisti di talento, Jencek crea atmosfere evocative e coinvolgenti che trasportano l’ascoltatore in un viaggio attraverso il tempo e lo spazio.
Voce che fa scuola e scivola, che non graffia e non esula dal centro. Completa la gamma di emozioni, dal dolore alla passione fin dentro l’estasi contemplativa di cui il disco è ricco. La produzione dell’album è impeccabile, con un’orchestrazione curata nei minimi dettagli e un mixaggio che permette alle voci e agli strumenti di brillare nel loro pieno splendore. Ogni nota, ogni accordo, ogni parola è stata attentamente selezionata e lavorata per creare un’esperienza d’ascolto che di base è narrazione, è poesia, è teatro ed è ovviamente musica.
«Basta pensare alla comunicazione delle arti, ed è già teatro». Anna Jencek
“Saffosonie – Cantando liriche di Saffo” è un piccolo prezioso musicale, certamente non esile e snello per le moderne abitudini di ascolto, certamente non meno ricco di cultura e fame di approfondimento. Un omaggio alla poesia o una poetica forma d’arte che omaggia il suono e la forma canzone? O forse la radice primigenia del vero concetto di fare canzone…
Buon viaggio e buona lettura… e poi ancora, buon ritorno alla realtà.
