Eccolo Giusy Soviero, a lavoro con la direzione artistica di Gabriele Schifanella per GS Management Italia e Mea Sound. In radio il nuovo singolo dal titolo “Silenzio ‘e stu core”, dove i sentimenti non hanno bisogno di parole, dove il suono che sposa a pieno le forme pop digitali moderne, in realtà sembrano nascondere una tribalità atavica, una radice umana assai naturale e terrena. Non a caso, nel video, la Soviero forse torna alla terra, a piedi nudi, il fuoco… simbologie che non parlano di futuro… che forse nel futuro si tornerà alla sintesi di un tempo, come fanno le emozioni che ad un certo punto non hanno bisogno di altro che di manifestarsi.

La napolitanità. La afferri, la celebri, ne fai un manifesto. O sbaglio?
La Napoletanità fa parte di me, ed è propria di tutti i Napoletani. È tante volte un vantaggio ma diventa al tempo stesso anche limite. Non ci si limita a definirla come l’appartenenza ad una città ma va molto oltre. La ritrovo in tanti piccoli atteggiamenti, modi di fare o pensare tipicamente napoletani.
Essere Napoletano è uno stato d’animo. Napoli è una Terra e chi ne fa parte, un Popolo.
È bagnata dal Mare e da questo vi è condizionata. Napoli è radice. Ti nega tanto, non dà possibilità ma tanto altro. Qui tutto è al contrario e il contrario è al contrario. E’ meravigliosa nelle sue contraddizioni.
È difficile far capire davvero questo senso di appartenenza che provo, che proviamo.
Oggi è molto strumentalizzato, va “di moda” ma solo chi nasce qua, solo chi è figlio di questo mare, può davvero capire.

Un pop d’autore a due passi dalle abitudini neomelodiche tutte partenopee. Che direzione stavi cercando?
Tra i brani che ho scritto che fanno parte di questo EP (che man mano svelerò) Silenzio ‘e stu core è sicuramente quello che meglio si prestava al periodo estivo, perché ricco di sonorità fresche.
Ma la vera direzione che cerco di dare ai miei brani è sicuramente il richiamo alla contaminazione delle sonorità tipiche del mondo Etnico e Jazzistico che amo e che studio. Credo che la fusione di questi suoni ricercati,pieni di colori, abbinati poi al mio dialetto sempre cosi’ “carnale” , possa essere una combo perfetta.

Suggestivo il video: che mare è? Di Napoli immagino… o sbaglio?
Si, le riprese del video sono state fatta al mare, nella zona di Castelvolturno.
Zona purtroppo molte volte abbandonata a se’ stessa ma ricca di spiaggia enormi, natura e pace.

Dal vivo come suona e come si mostra questa canzone?
Avevo il desiderio che dal vivo questo brano mantenesse i suoi tratti caratteristici, quindi sonorità fresche, che richiamassero il mondo etnico e quello jazzistico.
È un brano interessante da suonare live…diverte,incuriosisce.

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